Secondo i più recenti dati di Statistics Canada, nel primo trimestre del 2020, l’economia canadese ha registrato una diminuzione del Prodotto Interno Lordo pari al -2,1%, rispetto all’ultimo trimestre 2019. Più pronunciato il calo nel mese di aprile (-11% rispetto al mese precedente), a seguito del maggiore impatto della pandemia di COVID-19.
Fino a prima della crisi il Paese stava attraversando un periodo positivo, anche se con un tasso di crescita nel 2019 (1,6%) leggermente inferiore rispetto all’anno precedente (1,8%).
Il mercato del lavoro non è stato risparmiato dall’impatto della pandemia, con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 13,7% nel mese di maggio, rispetto al 5,6% di febbraio.
Nel tentativo di dare un impulso all’economia, la Banca Centrale canadese ha messo in atto una politica monetaria espansiva che ha visto abbassare gradualmente il tasso di interesse di 1,5 punti, portandolo in sole sei settimane dal livello del 1,75% allo 0,25.
Il Governo canadese ha implementato una serie di misure espansive al fine di incentivare la domanda aggregata e di fornire all’economia uno stimolo immediato, riducendo il più possibile l’impatto negativo della crisi epidemica. Le due misure più rilevanti in termini di impatto economico sono il Canada Emergency Wage Subsidy (CEWS) e il Canada Emergency Response Benefit (CERB). Per conoscere tutte le misure lanciate dal Governo Canadese è possibile consultare la seguente pagina web.
Il Canada è un Paese dall’economia molto aperta al commercio internazionale (circa un terzo del PIL deriva dalle esportazioni). Si segnala che il c.d. “nuovo NAFTA”, il Canada-United States-Mexico Agreement (CUSMA), siglato a novembre 2018 è in vigore dal primo luglio 2020.
Rapporti economici bilaterali
L’Italia gode di ottimi rapporti commerciali con il Canada e nel 2019, secondo Statistics Canada, è divenuto il settimo Paese fornitore del mercato canadese, secondo in Europa dopo la Germania, superando il Regno Unito.
Nel 2019, le esportazioni di beni italiani in Canada sono ammontate a 9,45 mld CAD, in crescita del 5,0% rispetto all’anno precedente, contro 3,2 mld CAD di esportazioni canadesi in Italia (fonte Statistics Canada). La bilancia commerciale ha fatto quindi registrare un saldo positivo per l’Italia molto rilevante, nell’ordine dei 6,2 mld dollari.
Tra i principali comparti del nostro export figurano macchinari, prodotti chimici, autoveicoli e mezzi di trasporto, bevande e alcolici (vino in particolare) e prodotti alimentari. In quest’ultimo settore l’Italia è il primo fornitore europeo del Canada (quarto a livello mondiale).
Nel 2019 si è registrata in particolare una forte crescita del settore chimico-farmaceutico (+15%), dell’oreficeria e metalli preziosi (+48%) e dei macchinari (+9%). In crescita anche il settore alimentare che, incluso bevande e alcolici, fa registrare un +5,9%, per un valore di oltre un miliardo di dollari canadesi.
Anche il 2020 era iniziato in maniera positiva per il nostro Paese e l’aumento dell’export italiano in Canada nel primo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stato dell’8,6%. A causa della pandemia, si è registrato un rallentamento dei traffici soprattutto nel mese di aprile, ma prendendo in considerazione la performance complessiva del primo quadrimestre dell’anno (gen-apr) rispetto allo stesso periodo del 2019, i dati resi noti da Statistica Canada mostrano una diminuzione media delle esportazioni italiane del 3,1%, il risultato migliore tra tutti i principali partner commerciali del Canada (la media Europea è stata del -13,8%).
Le esportazioni canadesi in Italia riguardano principalmente prodotti minerari e prodotti chimici e farmaceutici.
Il Canada si conferma un Paese attraente per le imprese italiane, anche grazie ad un ambiente favorevole per gli investimenti. Vi è un crescente interesse da parte delle aziende italiane in settori quali energia, infrastrutture, manifatturiero, nonché delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.